mercoledì 8 giugno 2011

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Poesia durante il mondo

Io e il mio destino ce la spassiamo
ipotizzando l'uno l'inesistenza
dell'altro: io nel mio presepe
ho messo mattonelle e crepe

che fanno rima con niente, lui
nel dubbio tra la monetina,
contraddice la statistica,
diversamente sfortunato,
e quello che resta è sdraiato
di fronte al ministero del lavoro
e delle politiche sociali
il barbone che tenta di scavarsi
un cielo sulla grata.

1 commento:

  1. quanta differenza tra questo sordito destino e quello fulgido del popolo di eroi di santi di poeti di artisti di navigatori di colonizzatori di trasmigratori procacciato da quel fulgido condottiero che fu il duce della nostra patria

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