sabato 9 luglio 2016

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Sulla scivolosità di certe mattine e le inaspettate metafore che ne derivano.

Il rumore è quello della saturazione che non lascia pensare, del fischio a sfumare in lontananza, prima in un orecchio solo, poi stereofonico; il colore quello dello stordimento bianco nucleare; il vetro che ci separa l’ennesima, inutile tortura della Democrazia.

mercoledì 23 ottobre 2013

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La finestra di Ames

Christine non è altro che un’ennesima bionda, ma ha dimenticato tutto. Com’è iniziata, il vino bianco, casa mia, la festa nel palazzo, la corsa in taxi. Ha detto che l’unica cosa, sì, tra Am Brill e il ponte della stazione centrale, qualcosa è successo, che era tutto un po’ molle, indefinito, amorfo, come quando gli occhi si inumidiscono sotto la doccia.

lunedì 10 dicembre 2012

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Dentro una palla di vetro


Sono partito leggero, come sempre. Nevicava da non vedere a un metro, sulla Firenze-Bologna, ma io sfrecciavo, in corsia di sorpasso, sprezzante dei mezzi spargisale, all’inseguimento di un futuro prossimo circostanziale, del contingente salariale, la locomotiva d’Europa. Me ne sono andato perché dove è un’idea così piccola che non mi fa nessun effetto traslare la vita di altri millequattrocento chilometri, la non località dell’essere, un salto di nove fusi, quanto di rivoluzione postmoderno.

lunedì 22 ottobre 2012

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Sentimetro

ho visto un uomo tremare alla fermata
dell'autobus e bere birra alle nove
meno qualcosa stamattina. ho pensato
a gesuccristo, quante ne scolerebbe
se nascesse a brema un 17 aprile
aspettando un 22 che fa ritardo.

giovedì 15 marzo 2012

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In another life, when we are cats

la tua assenza è sempre connessa di notte, su skype
mentre il panta che rei è in anticipo di nove

martedì 4 ottobre 2011

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Manuale per destini


In principio era gramuglio e gramuglio aveva un sogno, poi due, poi troppi.

mercoledì 10 agosto 2011

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QED


ad ogni partenza mi ascolto
perso e perfetto
un incrocio tra l'ultimo shuttle
e via dei fori imperiali