mercoledì 6 aprile 2011

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Variazioni sulla malinconia

Quanto sei bella tristezza
quando diluvio e sono banale
come la pioggia quando piove
mi ricordi che deve esserci
una mia enorme coscienza da qualche parte
sull’Aurelia o a Calafuria
disegnata in una bossa di Jobim
intrappolata a una mostra di sarei
generica come il nulla
a quattro ruote sull’asfalto
una via stretta milioni di foglie
e di vie di una foglia
in una pozza in un temporale estivo
ce ne sono anche troppe
e servono soltanto a perdersi
senza pietà
in tutte le mie scaglie.

2 commenti:

  1. Tristezza impenetrabile
    tristezza restìa

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  2. Tartundera la tristezza triturante
    Nei corridoi metafisici della mia idiozia
    Si perde il senso del discorso
    E l'acqua lampeggia d'oro e aghi di pino.

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