domenica 17 aprile 2011

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Lui

Nel tuo sogno migliore c’è sempre una festa, sì, e c’è una donna. Oh, e poi.


Nella tua festa migliore ci sono un sacco di donne e camicie e bollicine e poi. C’è abbastanza champagne e c’è sempre lei, il tuo sogno migliore. Non smetteresti mai di provarci se non per un naturale, effervescente e poi. Dio mio, da questa angolatura vedo già due piazze, cosa non le farei. Dopo l’ultimo flute che ho svuotato come fosse il caveau del paradiso terrestre, questa è la prima cosa che mi è venuta in mente: cosa non le farei. Non è che prima non ci avessi proprio pensato, in realtà, però mi sono balenate in testa tante di quelle idee da far accapponare la pelle al vecchio rincoglionito di Platone. Patetico, davvero, l’approccio psicosomatico tipico di chi, per un motivo o per almeno altri milletrecento e rotti, sta ragionando con un cervello di forma allungata e decisamente indurita, una cosa come quelle sculture neorealiste che dominano le falloforie giapponesi. Ti inventi tutta una serie di cazzate per essere fico o intellettuale o quantomeno simpatico ma la verità è che stai solo allungando un brodo già scritto. Devi essere narciso, impulsivo, manipolatore, machiavellico, solare, impostare la voce, tenere la barba incolta, imparare a ballare, far parlare il corpo, ma soprattutto farla ridere, e tutto questo a tue spese. Conta anche il modo, ok, ma non si potrebbe andare più rapidamente al sodo? No. Questo è ciò che accade alle persone prive di fascino quando bevono un goccio di troppo. Questo accade a un suberoe con grosse speranze e ancora più grosse illusioni: simulazione del fascino.

Lavoro per una ditta che si occupa di imbucarsi alle feste. Hounen matsuri. Ora, io non so se lo champagne si possa considerare un amico, ma di sicuro ti fa almeno un paio di favori. Se chi ti fa almeno un paio di favori è un amico, beh, la ditta è tra le mie gambe, certo, i giapponesi si riempiono di sakè, la festa è tra le tue, chérie.

Lo champagne. Cancella quella sterile smania creativa che è la fantasia dei senzafascino per poterti concentrare sul punto focale. Senza contare che ti permette di restarci per un bel po’, sul punto focale, evitando figurette inopportune con il tuo sogno migliore. Hounen, un ricco raccolto.

Questi sogni migliori vanno avanti per mesi, talvolta, e poi. Ho uno sconfinato letto a due piazze tutto solo chéz moi, bellezza, una porta scorrevole in legno e carta di riso, a quadri. Tutto molto minimal, materasso a terra, come le case giapponesi. Musica lounge, bossa nova, saudade. Wabi sabi. Ci sono anche le candele e gli incensini. Oh, sono un imbucato di successo, io. Matsuri, festa.

3 commenti:

  1. Bello bello questo post!!!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!! :-D

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  2. Le buone intenzioni ci sono
    ...Devi essere narciso, impulsivo, manipolatore, machiavellico, solare, impostare la voce, tenere la barba incolta, imparare a ballare, far parlare il corpo, ma soprattutto farla ridere, e tutto questo a tue spese.....
    lo champagne pure
    tutto potrebbe portarti finalmente alla trasformazione ed al sogno del grande viveur, allontanadoti per sempre dalla dura realtà del piccolo con le sue misere gazzose e pippette settimanali

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  3. una nuova casa
    ciao caro ragazzo
    e la batteria dove l'hai lasciata
    nel monolocale arancio?

    un abbraccio
    cricricroc

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