lunedì 10 dicembre 2012

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Dentro una palla di vetro


Sono partito leggero, come sempre. Nevicava da non vedere a un metro, sulla Firenze-Bologna, ma io sfrecciavo, in corsia di sorpasso, sprezzante dei mezzi spargisale, all’inseguimento di un futuro prossimo circostanziale, del contingente salariale, la locomotiva d’Europa. Me ne sono andato perché dove è un’idea così piccola che non mi fa nessun effetto traslare la vita di altri millequattrocento chilometri, la non località dell’essere, un salto di nove fusi, quanto di rivoluzione postmoderno.

Adesso guardo lungo la strada, c’è ancora neve. Guardo oltre le Alpi e vedo un cuore gravido e tumefatto, intuisco una patria sorretta da figli maltrattati e onorata dagli esuli, Italia in contumacia, amore cubitale costretto al confino. Penso al non ritorno, nonostalgia, perché chi è tornato, o è sempre Stato, ha deciso che tutto deve rimanere, accadere seriale, ripetere.

La radice tira, si tende, prova ad affondare nel mio terreno fertile, squarcia il marciapiede su cui cammino, appesantito, tracciando la neve con il marchio dello stivale. I miei piedi sono freddi come tutta la Germania e dicono

Facciamo una rivoluzione bella. Una rivoluzione leggera, così leggera che salga le scale, senza bisogno di ascensori. Facciamola con le mani sporche di lavoro, che affondi le dita nella terra appena smossa e scriva poesie. Facciamo una rivoluzione con le orecchie, che ascolti bene prima di parlare, e facciamola con la bocca, perché parli di futuro e sorrida sempre. Facciamola col naso, che trasformi l’odore umido dell’asfalto in colonie di musica e colore. Facciamola anche con la lingua, perché possa leccare tutto il mondo e farne parole nuove; una rivoluzione con gli occhi, che abbia lo sguardo profondo di chi sa leggere tra le righe. Facciamo una rivoluzione con la carta e l’inchiostro, la tela e il pennello, con l’anima e con la testa, una rivoluzione che sia uomo e donna, così bella che disarmi l’ignoranza. Facciamola con la neve, anzi, bella come la neve, che nessuno lo ha mai capito ma è bella perché scende leggera e copre ogni dettaglio, ma rivela la Storia.

2 commenti:

  1. eppure avresti dovuto apprezzare un inconfondibile profumo, un acuto... "odore di sinistra" .. scaturito dal ..." forte profilo di governo e di cambiamento" ...
    il tempo passa, per quanto lo si possa programmare, magari ti si presenta un'occasione fortunata, irripetibile, allora non lasciartela sfuggire

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  2. che dici fra, meglio le relazioni a distanza o in loco? io sono indeciso, questo intanto era un piccolo moto di gelosia od orgoglio, vedi un po' tu.

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