lunedì 10 dicembre 2012

2

Dentro una palla di vetro


Sono partito leggero, come sempre. Nevicava da non vedere a un metro, sulla Firenze-Bologna, ma io sfrecciavo, in corsia di sorpasso, sprezzante dei mezzi spargisale, all’inseguimento di un futuro prossimo circostanziale, del contingente salariale, la locomotiva d’Europa. Me ne sono andato perché dove è un’idea così piccola che non mi fa nessun effetto traslare la vita di altri millequattrocento chilometri, la non località dell’essere, un salto di nove fusi, quanto di rivoluzione postmoderno.