Sono partito leggero, come sempre.
Nevicava da non vedere a un metro, sulla Firenze-Bologna, ma io sfrecciavo, in
corsia di sorpasso, sprezzante dei mezzi spargisale, all’inseguimento di un futuro
prossimo circostanziale, del contingente salariale, la locomotiva d’Europa. Me
ne sono andato perché dove è un’idea così piccola che non mi fa nessun effetto traslare
la vita di altri millequattrocento chilometri, la non località dell’essere, un
salto di nove fusi, quanto di rivoluzione postmoderno.